Il non ritorno di un’azione reversibile (parte 2)

I riferimenti culturali e la vera applicazione Changce

Ctrl-Z è intriso di cultura pop, dai riferimenti a serie televisive e fumetti, alle ispirazioni di carattere musicale e videoludico. Hugo ed Etan riescono a mettere in piedi una band il cui nome è già un riferimento a Super Mario, la saga di Nintendo, e in generale alle meccaniche dei videogiochi: i cinque membri si fanno chiamare One Up, ‘una vita’. Nel loro gruppo campeggiano personaggi che hanno tratti di tipicità, ma che contemporaneamente mantengono una certa caratterizzazione individuale che verrà ancora più a galla dal terzo volume. Simon detto ‘Skull’, il batterista dall’atteggiamento da bullo che ci prova con l’amica del protagonista, e J.Jay, il cantante eccentrico dai capelli colorati che si ribella all’autorità del padre, insegnante di Hugo, sono forse i due personaggi che più risentono delle caratterizzazioni di personaggi della cultura pop. Immediatamente dietro di loro vi sono il membro temporaneo Greyl, l’apatico fratello di Eliantho dal passato misterioso, che viene presto sostituito da Daniel, un ragazzo apparentemente timido e dai trascorsi probabilmente molto seri, e che sembra avere una certa cotta per Greyl. Ognuno di loro ha una storia da raccontare, ma tutti sono riuniti perfettamente intorno al nome della band: ciascuno desidera più o meno palesemente (la storia è ancora in corso d’opera) raggiungere degli obiettivi, aggrapparsi a quell’unica vita e viverla al massimo. Così pure vorrebbe Hugo, che pur di riuscirci ha deciso di sfruttare anche le carte più sporche.

La vita quotidiana dei personaggi è insomma filtrata da un punto di vista tipicamente nerd: le battute, le gag, la nascita della band stessa sono immagini della cultura giovanile degli ultimi trent’anni. Il fumetto a cui Ctrl-Z deve parte della sua ispirazione è Scott Pilgrim, opera del disegnatore canadese Bryan Lee O’Malley, poi trasposto anche in versione cinematografica col titolo Scott Pilgrim vs. the WorldScottPilgrim cover volume 1

Scott Pilgrim ha un umorismo completamente nerd, e la struttura stessa della trama si basa sull’estremizzazione della vita di un videogiocatore applicata a ogni ambito della quotidianità: che si tratti di acquisire punti esperienza e monetine dopo la sconfitta di un boss (uno dei sette malvagi ex di Ramona, la bella ragazza che Scott vuole conquistare), o che si tratti di andare in bagno per svuotare la barra di caricamento pipì, Scott Pilgrim basa la sua intera struttura comica sui riferimenti al mondo nerd, senza alcuna intenzione di approfondire psicologicamente i suoi personaggi ma creando un mondo buffo e vincente proprio sulla base di certi stereotipi.

Scott è il bassista un po’ sfigato del suo gruppo indie-rock, i Sex Bob-Omb. Per fare in modo che Ramona diventi la sua ragazza, deve intraprendere assurdi – e divertentissimi – scontri con i malvagi ex di lei. L’ultima battaglia, in particolare, non volge affatto a suo favore, vedendolo sconfitto. Fortunatamente, tuttavia, Scott non ha finito le “vite”, vere e proprie materializzazioni della sua faccia in 8 bit, e può riprovare a sconfiggere il boss finale, uscendo finalmente vincitore dallo scontro.

Nonostante le forti somiglianze con Scott Pilgrim, il fumetto di Patanè si distanzia soprattutto da un punto di vista di serietà della trama: Ctrl-Z è un’opera di formazione, come abbiamo detto, non un fumetto che punta strettamente sul comico. Le forti dissonanze interne dei personaggi sono accennate nei primi due volumi, che ci preparano alla caduta dell’eroe e probabilmente alla risoluzione conclusiva con il quarto e ultimo volume della saga. Gli stereotipi della vita nerd, inoltre, sono ben più isolati rispetto all’amalgama omogeneo che rende Scott Pilgrim un titolo così celebrato nel suo settore. Ctrl-Z non è affatto un’alternativa comica al fumetto di O’Malley: il fumetto ruota intorno ai drammi interni di un ragazzo simile ai giovani d’oggi, che ha i loro problemi e vive le loro stesse problematiche, e intende esplorare l’importanza di prendersi la responsibilità delle proprie azioni, il senso della solitudine e dell’amicizia, e in un certo senso più nascosto il peso che la società ci addossa in funzione del raggiungimento di una sorta di felicità.

Il fumetto di Patanè si avvicina piuttosto a un’altra storia, già più simile a Ctrl-Z per il modo in cui sono trattati i personaggi e le meccaniche di svolgimento: parlo del videogioco Life Is Strange, uscito nel 2015 per Windows, macOS, Linux, PlayStation e Xbox, e poi negli ultimi anni anche per iOS e Android. La protagonista, Maxine Caulfield, è in grado di riavvolgere il tempo. Questo le permette di compiere azioni rilevanti, anche vitali per certi personaggi. Il gioco avverte sempre, mettendo una certa inquietudine, che ogni azione «avrà delle conseguenze», e in effetti di importanti conseguenze, per tutti gli abitanti della città di Max, ce ne sono. 

life is strange

Life Is Strange è un gioco basato sulle decisioni del giocatore, che può approfondire la conoscenza dei moltissimi personaggi che abitano ad Arcadia Bay, l’immaginaria cittadina situata nell’Oregon, e incidere notevolmente sul destino di ciascuno di loro o quasi. A differenza di Scott Pilgrim, il videogioco si impegna piuttosto seriamente su certe tematiche, e l’attenzione maggiore è posta sulla violenza a tutti i livelli (dal bullismo scolastico all’omicidio) e sul ruolo della società americana nella vita degli adolescenti. La dedizione alla psicologia dei personaggi, anche di secondo piano, ha fatto di Life Is Strange un prodotto molto premiato ed apprezzato da critica e pubblico.

Nel fumetto di Patanè, i lettori non sono in grado di far scegliere a Hugo cosa fare o meno: sono gli spettatori delle sue scelte, ma partecipano alla sua storia attraverso il giudizio e la considerazione di ciò che farebbero loro se fossero al suo posto. Il processo di immedesimazione nei panni del protagonista è paragonabile a quello dei giocatori di Life Is Strange: non è risaputo sapere tutte le conseguenze di una determinata scelta, e benché nel caso del videogioco ci sia naturalmente una maggiore partecipazione, leggendo Ctrl-Z non si è semplicemente blandi spettatori. Il lettore è più informato dei personaggi del fumetto sugli avvenimenti riguardanti le conseguenze dell’uso dell’applicazione. Gli viene lasciato ampio spazio per ipotesi interpretative e andamento della trama: la suspense di Ctrl-Z, ancora più efficace grazie al velo superficiale della sincera comicità nerd con cui si esprime, lascia il lettore del secondo volume di fronte a un cliffhanger importante. Uno dei modi più interessanti con cui il fumetto concede ampio spazio alla partecipazione del lettore è sicuramente Changce, la vera applicazione scaricabile comodamente dal Play Store del tutto gratuita.

 changce applicazione play store

La sua funzione è ironicamente quella di riportarci indietro nel tempo, o meglio di quello dei personaggi del fumetto: si tratta di una raccolta di storie brevi a fumetti di varia natura, tra cui diverse riguardanti l’infanzia dei personaggi, episodi della loro vita quotidiana, sogni ed incubi, e c’è una storia in particolare che dice qualcosa in più sul passato dell’applicazione e dei LED che avevano fornito a Hugo un tutorial interattivo agli inizi del primo volume. Lo spazio di interazione che il lettore ha col fumetto va oltre il semplice libro: attraverso un semplicissimo gioco, che imita il gesto compiuto dal protagonista nel fumetto, il lettore può scandagliare meglio ancora la personalità dei personaggi e scegliere di immedesimarsi ancora più a fondo con Hugo e la sua band svolgendo un ruolo abbastanza attivo.

L’applicazione realmente scaricabile sui nostri smartphone utilizza lo stesso aspetto e le stesse meccaniche di quella fittizia del fumetto: in questo modo si intensifica il processo di immedesimazione con Hugo e con gli altri eventuali utilizzatori di Changce nella storia. L’applicazione rimane quindi giustamente legata al mondo del fittizio del fumetto di Patanè, pur entrando nelle nostre vite reali: numerose sono le app installate che ingolfano, per i meno organizzati, le schermate home sui nostri smartphone, e Changce diventa una di queste. L’impatto che Changce ha nella vita del lettore è cioè solo relativamente accennato: si preferisce mantenere un legame di maggiore continuità con il vero e proprio prodotto fumetto pur essendo piuttosto interessante l’idea di partenza.

La cultura di cui Ctrl-Z è imbevuto, inoltre, non è soltanto strettamente nerd e tecnologica, ma si ispira anche alla cultura musicale giovanile, a quella legata alle boy band di anni ‘80 e ‘90 e in particolare quella del k-pop, che si sta diffondendo a livello mondiale dagli inizi degli anni 2000. 

poster kpop one up

Pose accattivanti, abiti stravaganti che si impongono come moda, bravura e grande lavoro a livello coreografico: nel k-pop degli ultimi anni è sempre più fondamentale accompagnare al testo, normalmente abbastanza stereotipato, una grande opera di estetica più o meno sessualizzata dei componenti della band. 

Il gruppo di Hugo si è appena formato, ma possiamo già intravedere, attraverso le illustrazioni dell’autrice e gli accenni del secondo volume, quanto questa ispirazione avrà importanza nei numeri a seguire: ci sono tutti gli elementi caratterizzanti una boy band di successo, come la presenza di un main vocalist eccentrico e molto riconoscibile (J.Jay), una cura estetica di tutti i membri della band e un generale sentimento di bel cameratismo di ispirazione giapponese (si veda ad esempio il video realizzato nella forma di una sigla di chiusura di un anime).

I riferimenti culturali di Ctrl-Z sono chiari e servono come parterre su cui si poggia il palcoscenico del fumetto: non ci resta che aspettare i concerti del terzo e del quarto volume per apprezzare tutto il suo potenziale.

hugo

Previsioni e teorie

Come abbiamo visto, saranno le relazioni tra i personaggi a formare l’intreccio fondamentale del terzo volume, Hue. Le scelte di Hugo influenzeranno il suo rapporto con amici e familiari, e soprattutto con sé stesso. Alla fine del secondo volume, Etan ha suonato al concerto convinto che il suono del suo basso si sentisse forte e chiaro, ma noi spettatori sappiamo che non è così. In una preview del terzo volume, l’autrice ci mostra un Etan tristemente dubbioso, con l’ultima speranza che le sue incertezze sulle azioni di Hugo si svelino infondate in virtù della loro lunga amicizia. È quindi chiaro che qualcuno debba aver in qualche modo insinuato nel ragazzo certi dubbi, e l’unico personaggio oltre a Hugo che sappiamo essere al corrente di quel fatto è Greyl, che aveva personalmente staccato il jack del basso. In più di un’occasione, le illustrazioni per il terzo volume mostrano un Etan dopo probabili crisi di pianto, addolorato, in frantumi: in una lo si vede, per esempio, seduto mentre abbraccia sé stesso, probabilmente preso dal dolore che infatti scoppia in un pianto di delusione mentre tiene in una mano una maschera dall’espressione felice. Sembrerebbe insomma che nel terzo volume Etan scopra tutto quello che aveva nascosto dietro l’apparenza della sua maschera di allegria e ingenuità. 

etan teaser

È verosimile che nel corso di Hue il rapporto col suo migliore amico Hugo subisca una crisi importante. Hugo, fin dall’infanzia, era stato l’eroe che lo aveva protetto dai bulli: ora proprio quell’eroe, così idealizzato e in cui aveva avuto cieca fiducia fino a quel momento, lo ha tradito come un fulmine a ciel sereno.

Un lampo proveniente dal telefono di Hugo viene rappresentato nella copertina del volume in uscita a Lucca Comics & Games 2018, e le sue diramazioni toccano tutti i personaggi presenti. I membri della band sprofondano in quello che sembra un pozzo digitale oscuro, una sorta di materializzazione di un incubo: tutti quanti hanno gli occhi chiusi, e tutti sembrano star affogando. Etan si tiene la mano intorno al collo, come se gli mancasse il respiro; J.Jay e Skull, un po’ più distanti da Hugo, sembrano star sprofondando; Dani tiene le mani intrecciate al petto come fosse in preghiera, quasi come se sperasse così di esorcizzare il dolore. I fulmini avvolgono in particolare Etan, che forse potrebbe essere quello che verrà più colpito in questo volume.

I membri sono disposti in senso cromatico, ordine anche suggerito dal titolo. I colori con cui sono rappresentati sono tutti come proiettati verso il basso, come se crollassero insieme al personaggio che caratterizzano. Questa copertina suggerisce che Hue sarà un volume di grande importanza perché farà terra bruciata intorno a ciascuno, costringendo i protagonisti a tentare di riaffermare sé stessi rimettendo a posto i pezzi di un vaso andato in frantumi.

Il teaser trailer mostra reazioni di grande delusione mista ad amarezza: gli occhi che più ci parlano in questo modo sono quelli distanti, che guardano altrove, di J.Jay, e contemporaneamente quelli perfettamente puntati su Hugo di Skull. La realtà dei fatti, l’uso dell’applicazione – di cui non è risaputo se verrà svelato l’uso nel corso del terzo volume – ha fortemente deluso i compagni di squadra di Hugo, che si vede fronteggiare tutti i personaggi del fumetto, compreso la versione digitale e maligna di sé.

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Altri, oltre al senso di delusione, provano la sensazione di essere presi in giro: è forse il caso dello sguardo di Dani, che punta gli occhi in basso. Sul suo viso si può forse leggere anche una sorta di autocompatimento: sembra comunicare la sua delusione nei confronti di sé stesso, piuttosto che fortemente nei confronti di Hugo, come se quello fosse l’ennesimo fallimento della sua vita che gli conferma l’inutilità della sua esistenza. 

dani teaser

Questa predisposizione alla depressione profonda ci è suggerita dal tatuaggio a forma di punto e virgola sull’indice del ragazzo, simbolo della decisione di lottare contro il punto fermo, cioè il suicidio (su tale tema si veda l’utile sito Project Semicolon).

Nel teaser trailer Hugo affronta faccia a faccia anche Nakita ed Eliantho, le due ragazze intorno a cui gira la sua situazione sentimentale, e che hanno due reazioni completamente diverse: Nakita sta persino con gli occhi chiusi, sorride, è tranquilla. Non si accorge minimamente della dualità di Hugo: questo perché lei conosce solo una versione del ragazzo, quella falsa che lui le ha raccontato tramite l’uso dell’applicazione. Forse durante il corso del terzo volume continuerà a frequentarlo come ha fatto finora, non riuscendo però a superare la cecità che la separa dalla vera persona dietro la maschera.

Eliantho, invece, conosce molto bene Hugo, e lo guarda con una sorta di amorevole compassione, nel senso più etimologico della parola: soffre insieme a lui perché lui soffre. Anche il colore rosa con cui è caratterizzata è filtrato da un velo bluastro metallico che lo intristisce. Ha i capelli più corti: un taglio così radicale, nella cultura orientale in particolare, è simbolo di desiderio di tagliare con il passato. Forse Eliantho, in fondo ancora un’adolescente piena di speranze, dovrà attraversare un momento di importante passaggio nel terzo volume. Potrebbe voler dire rinunciare a Hugo, il ragazzo di cui è innamorata, convincendosi che sia felice al fianco di Nakita. Il taglio di capelli della ragazza lasciata, tra l’altro, avviene anche in Scott Pilgrim (anche se, ovviamente, con toni e intenti ben più comici).

Pamela, madre adottiva di Hugo, appare più che altro dispiaciuta e vagamente lontana, come se fosse stata ferita dal muro invisibile eretto da un figlio irriconoscibile. Benché possa continuare ad amarlo, sembra non condividere le scelte del ragazzo: sembra essersi formato un abisso di incomprensione e incomunicabilità tra loro.

Del resto, come si è visto nel corso dei volumi, Hugo non mostra i suoi sentimenti sinceri a nessuno, nemmeno a sé stesso: è prevedibile immaginare, nel prossimo volume, un ragazzo che taglia sempre di più i ponti con gli altri, forse anche nel desiderio di non voler ferire ulteriormente nessuno. Questa possibilità è visibile anche nello scontro faccia a faccia col padre, Hugo Senior, la cui illustrazione lo dipinge ancora bendato e medicato dopo la rissa post concerto alla fine del secondo volume. L’uomo è profondamente amareggiato, e assume una smorfia di insoddisfazione nei confronti del figlio, probabilmente originata da un’insoddisfazione personale, come se non fosse stato capace di essere presente per il suo ragazzo per educarlo ai valori della vita prima che facesse queste scelte sbagliate.

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I personaggi più avvolti dal mistero continuano a essere Greyl e i LED, chiavi dell’evoluzione della trama piuttosto che delle relazioni tra i personaggi. Il loro ruolo potrebbe essere svelato man mano che il protagonista si isola. È possibile che Hugo cerchi in Greyl la soluzione finale per sfuggire al dominio che ormai avrà preso su di lui Changce, lasciandoci con la bocca aperta con un cliffhanger di fine volume. Non potremo fare altro che aspettare il quarto ed ultimo volume della tetralogia: Brightness.

Una delle problematiche più importanti riguarda l’età effettiva di Greyl e il suo uso dell’app: è possibile che, per eliminare il futuro negativo che aveva prodotto scelta dopo scelta, Greyl abbia effettuato una sorta di reset fino al momento precedente il primo uso di Changce, pagando il prezzo di mantenere tutti i ricordi vissuti in prima persona in quel lasso di tempo. È ipotizzabile che i bug del sistema siano diventati troppi per far sì che l’applicazione potesse continuare ad essere utilizzabile. Una delle conseguenze di questo reset potrebbe essere l’apatia del giovane nei confronti del mondo ma soprattutto nei rapporti umani.

Un altro problema fondamentale riguarda la visibilità dei LED: nel secondo volume, Eliantho prende il telefono di Hugo e rischia di utilizzare inavvertitamente Changce. A causa di questo contatto, la ragazza vede coi suoi occhi, per un momento, i due LED, che sembrano allarmati dal fatto che qualcun altro oltre a Hugo possa vederli: così era già successo quando Greyl aveva avvertito Hugo del pericolo di un eventuale malware del sistema.

In una recente intervista con AnimeClick, inoltre, l’autrice ha dichiarato che «morirà un personaggio che determinerà un cambiamento radicale di alcuni personaggi ad esso legato» e che ci saranno inoltre «una dichiarazione e un fidanzamento»: le tre cose riguardano tre personaggi differenti. Che si tratti della morte del padre di Etan, misteriosamente scomparso dopo il suo viaggio spaziale? Ed è forse possibile che Hugo si dichiari a Nakita, che lo rifiuta? Ipotizzabile sembrerebbe anche la coppia in questione: che si tratti di Eliantho che, per ripicca nei confronti di Hugo, decida di fidanzarsi con il batterista Skull, che fin dall’inizio del primo volume le aveva proposto più volte di uscire? In una delle immagini pubblicate nell’intervista, un cuscino di fiori color lillà decora una bara, e una persona dai capelli abbastanza lunghi in ombra vi sta probabilmente vicino: che il colore, caratteristico del ragazzo infatuato di Greyl, sia un riferimento a Dani? O forse si tratta della tomba del padre di Etan, che ha biondi capelli lunghi?

tomba fiori lillà

Tutte queste domande potranno trovare risposta soltanto leggendo il terzo volume in uscita a Lucca Comics & Games 2018, Hue.

Intervista all’autrice

Ciao Alyah! In questo spazio ci parlerai un po’ di te e in particolare del progetto su cui stai lavorando, Ctrl-Z. Sei pronta?

Mega prontissima!!!avatar instagram

E allora partiamo!

Com’è nata l’idea della trama di Ctrl-Z?

La trama in sé è nata da un’idea piuttosto banale dovuta ai miei incessanti errori quotidiani e al mio desiderio di poter applicare il comando CTRL-Z non solo su Photoshop ma anche sulla quotidianità, magari mediante un’app. Ciò che contraddistingue la storia sono i personaggi che ho inserito in essa: studiati e lasciati stagionare dal 2011 come un parmigiano.

Cosa indicano i titoli di ciascun volume? E perché hai scelto questi titoli?

I volumi in totale sono 4: il primo volume, Greyscale, rappresenta un po’ la visione in scala di grigio che Hugo ha della sua vita. Saturation dà più coscienza a Hugo di quello che è il potere di Changce e per questo la sua vita prende “colore”. Hue, ‘tonalità’, sarà l’affrontare da parte di Hugo tutte le situazioni che circondano i suoi amici e familiari, ognuno con un tono diverso. E infine c’è Brightness… ma di quello ne parleremo a tempo debito.

La storia è incentrata perlopiù sui personaggi e in particolare sul protagonista. Chi è per te Hugo?

Hugo è un ragazzo sfortunato e goffo, insoddisfatto della sua vita, capace di grandi cose ma troppo imbranato ed insicuro per provare a concretizzarle. 

hugo in tecnica tradizionale

Ha le sue buone qualità, i suoi sogni irraggiungibili, le sue ambizioni, i suoi valori… ma ha la grandissima dote di saper mandare tutto a puttane. Nella storia lo vediamo mostrare i più nefasti difetti, ma la sua forza sta negli amici che gli stanno intorno.

I protagonisti di Ctrl-Z vivono in un’epoca in cui la tecnologia è fortemente presente nelle loro vite, esattamente come la nostra. Che influenza pensi che abbia sulle nostre scelte?

La tecnologia ormai fa parte della nostra quotidianità e, per certi aspetti, noi ne siamo dipendenti. Basta pensare allo smartphone, alle applicazioni che ci semplificano la vita, alle apparecchiature che ci aiutano in cucina, nel lavoro, in viaggio, nella comunicazione. Ormai ogni nostra azione è influenzata da qualcosa di tecnologico. Ogni nostra azione. 😉

Cosa faresti tu se potessi tornare indietro all’ultima azione con una semplice app?

Farei sicuramente un’altra azione sbagliata per poi finire in un loop senza fine facendo crashare l’app. Insomma… un casino!ritratto 'se avessi anch'io changce'

Grazie mille per aver partecipato all’intervista!

Buon Lucca Comics & Games 2018!

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paolo e alyah a lucca 2017Alessandra Alyah Patanè e Paul Interviews a Lucca Comics & Games 2017

 

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